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| Dopo il periodo di gestazione, comincio con il presentare le linee generali di Horizons™, il nuovo sistema in via di sviluppo. Ci troviamo ancora all’interno della caotica fase embrionale, dove le idee vengono accumulate in un grande calderone e man mano snocciolate per entrare a far parte dell’ancor esile corpo del gioco. Vogliamo creare qualcosa di robusto e procediamo perciò con calma e attenzione.
Due nitidi concetti stanno guidando l’ideazione del sistema. Noi li identifichiamo con le parole chiave “dinamico” e “cinematografico”. Per ora qualsiasi elemento sembri rientrare in una delle due categorie viene catalogato e analizzato per futuri utilizzi. Ecco dunque che, mano a mano che la struttura si delineerà, fondamentale è l’introduzione di ingenti quantità di elementi aggiuntivi e di limature per ingrassare e raffinare lo scheletro.
Concentrandoci sullo scheletro dunque, che tutti ci auspichiamo risulti fatto di adamantio, ecco i primi elementi.
IL CUORE
Il sistema Horizons™ nasce sul campo. Tanti anni di giochi di ruolo, di combattimenti fino alle ore piccole, di candele e musiche d’atmosfera hanno creato, attraverso venti anni di sistemi, un folto nucleo di house rules (relative soprattutto all’ambito di D&D™ e in seguito Pathfinder™). Similmente a quanto accaduto al team Paizo® (Pathfinder™), ad un certo punto il numero di idee e la loro specifica qualità ha incominciato a mal adattarsi al sistema a cui venivano applicate, sembrando sbilanciate o necessitando la variazione di un numero troppo elevato di altri parametri per essere utilizzate. Tante e tali a volte da far sembrare il sistema “qualcos’altro”. Tante e tali da convincerci che la creazione di un nuovo sistema sarebbe stata la scelta migliore. Si potrebbe da questo dedurre che le sessioni da noi intraprese si riducessero ad una sequela interminabile di regole, tattiche, statistiche, quasi a cancellare il risvolto narrativo (e specifico narrativo e non ruolistico) del gioco. Al contrario, le nostre sessioni cercano di essere quanto di più simile ad una pagina di un libro ci possa essere, con eroi mai banali, sentimenti dinamici che evolvono in maniera simile alla sceneggiatura di un film: i momenti di tattica e combattimento diventano più isolati, frequenti certo, ma non tanto da essere la guida delle vicende. Il momento del combattimento deve essere incisivo, crudo, caotico ma preciso, sentito come cambio di ritmo, come in una musica ben scritta. Ma se il sistema che utilizziamo addormenta coloro che stanno al tavolo quando l’azione si fa viva? Tempi di attesa, senso di staticità, sensazione di partecipare poco nel risultato dell’azione, abilità isolata alla mera conoscenza nozionistica di quello o quell’altro giocatore. Ed ecco che quando il campo passa dalla narrazione soffusa al gioco vero e proprio l’attenzione si spegne, i tempi si allungano incidendo tanto...Read the whole post... |
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